La tragedia di Ravello insegni qualcosa a chi opera in cucina

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professione cuocoMorire al Ristorante: non è la prima volta che un bambino perde la vita mentre consuma un pasto al ristorante con i propri familiari. Può trattarsi di un boccone che si mette di traverso e che provoca un soffocamento, com’è successo qualche giorno fa a Ravello dove un bimbo inglese di 7 anni è deceduto in un locale, o di una forte intolleranza alimentare che si manifesta a seguito dell’ingestione di una pietanza a rischio. Una fatalità, fuor di dubbio, ma saranno l’autopsia e l’indagine della Magistratura ad accertare la verità su questa tragedia che probailmente poteva essere evitata. L’accaduto rilancia con forza un tema di sempre più scottante attualità e che dovrebbe camminare di pari passo con la formazione degli addetti alla cucina e quindi degli Chef e che ha visto proprio l’Università della Cucina in prima linea in Italia per promuovere iniziative di sensibilizzazione sulla sicurezza a tavola attraverso la campagna “Boccone Sicuro” realizzata in collaborazione con il Gruppo Italiano Emergenze Cardiologiche(GIEC). Secondo un antico adagio popolare “quando si mangia si gioca con la morte“. Un rischio che non riguarda solo i bambini, ma anche gli adulti che possono tutti restare vittime di un’ostruzione respiratoria a causa del classico boccone che “si mette di traverso“: spesso perchè mentre si mangia si parla e le due cose non vanno troppo d’accordo. Questa volta siamo di fronte a una situazione diversa, cioè alla possibile intolleranza alimentare provocata dall’ingestione di un piatto che conteneva alimenti (probabilmente di origine lattiero-casearia) a rischio per questo bimbo. Tragedie che impongono però una riflessione sempre più incalzante su quello che è il ruolo dello Chef nella pubblica ristorazione in tutti i diversi contesti in cui si svolge tale attività equiparabile, per i tanti effetti che il cibo è in grado di provocare, a quella del medico. Il medico ti cura, lo chef ti nutre… Entrambi giocano un ruolo fondamentale per la nostra salute e per la nostra vita. Anzi, si va dal medico dopo aver mangiato qualcosa che ci ha fatto del male o perchè scopriamo che certi alimenti e certe tecniche di preparazione dei piatti provocano danni alla salute. Quindi lo chef e gli addetti alla cucina devono essere sempre più preparati a confrontarsi con le implicazioni di carattere sanitario che derivano dal loro lavoro perchè da quello che mangiamo, e ce lo conferma il recente allarme sui rischi per la salute derivante dal consumo di carne rossa, dipendono il nostro benessere, la nostra salute, la vita stessa. Per questo e perchè certe morti non siano vane occorre ripensare il modello formativo dei moderni operatori di cucina a partire dalla scuola.

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